Nonostante la vita frenetica delle grandi città metropolitane, in Giappone, per l’uomo e la donna la cura del corpo è un principio fondamentale da seguire ogni giorno. Il benessere del corpo è il benessere dello spirito, quindi viene coltivato con zelo e in forme diverse. La giovane giapponese di Tokyo, Osaka, Kyoto, Hiroshima, ha un aspetto curato fin dalle prime ore del mattino. Le metropolitane vedono un avvicendarsi di fanciulle che, in tutta fretta, salgono e scendono scale con acconciature estremamente elaborate, unghie lunghissime e perfette decorate con brillantini e ornamenti vari. Anche l’abbigliamento è sempre preciso ed elegantissimo. I ragazzi portano spesso i capelli colorati di blu o altre tinte fantasiose e vivaci. Accanto agli eccessi della modernità, convivono però le antiche tradizioni. Per le strade si vede gente comune abbigliata con le antiche vesti tradizionali, sandali e acconciature tipiche. I giapponesi danno inizio alla cura del loro aspetto esteriore all’interno degli onsen, le famose terme. Gli onsen sono spesso presenti all’interno di strutture alberghiere, anche economiche, proprio perché a tutti sia riservata la possibilità di ricavare benessere fisico e spirituale. Dopo una lunga preparazione della pelle effettuata attraverso prodotti e doccia giapponese, il corpo nudo viene immerso in polle di acqua caldissima per una completa rigenerazione.
Mese: marzo 2017
Make up tutorial: il fascino dell’Antico Egitto
Nell’antico Egitto erano molto importanti l’abbigliamento e il trucco ornato. Infatti, pur non possedendo la tecnologia dei truccatori di oggi, anche all’epoca venivano realizzati veri e propri “look” caratteristici. Gli antichi egizi usavano le risorse disponibili della terra, e quei cosmetici non erano puramente ornamentali. Il trucco era infatti usato a scopi medicinali e spirituali. Fin dalla nascita, i neonati, sia maschi che femmine, venivano dipinti con un trucco a base di minerali e piante autoctone. In Egitto erano molto usati il kajal e il khol, composti da pigmenti neri, grassi animali e minerali e metalli. Entrambi venivano utilizzati come eye-liner per il contorno dell’occhio o per scurire l’intera palpebra.Sia il kajal che il khol hanno la stessa funzione, ma si distinguono per la loro composizione: il primo è in pasta e il secondo in polvere. Il trucco degli occhi verdi era il “udju”, un minerale di rame esportato in Egitto, che veniva schiacciato e mescolato con un liquido o gel e trasformato in trucco. Il tipico trucco egiziano sugli occhi è il più noto, però è importante sapere che anche le labbra e le guance venivano truccate. Per creare il colore del fard e per le labbra, gli egizi miscelavano l’argilla color ocra, o ossido di ferro idrato e terra, e lavavano tutto. L’ocra veniva essiccata, e una volta asciutta veniva trasformata in polvere, mescolata con grasso, olio o acqua per creare una pasta che veniva applicata sulle guance e a volte sulle labbra. Gli antichi Egizi usavano cosmetici anche per dare un tocco di colore ai capelli e alle unghie. Infatti utilizzavano una tintura derivata dall’arbusto dell’hennè.Gli egiziani essiccavano e macinavano le foglie e i germogli della pianta, la polvere veniva aggiunta al grasso, l’olio o l’acqua per formare una pasta che poteva essere applicata ai capelli e alle unghie. Con l’hennè si usava fare anche tatuaggi. Qui a fianco abbiamo creato in laboratorio un make up ispirato all’Antico Egitto, lineare e minimale, in cui si dà particolare risalto agli occhi.
Di Ilaria Sarracino e Sabrina Fregosi
Advertising: la nostra pubblicità
Nelle ultime settimane, insieme alle prof di italiano e di inglese, noi ragazze di seconda abbiamo analizzato le pubblicità di alcuni tra i più celebri brand di prodotti cosmetici, provando a intepretare i meccanismi comunicativi che sono alla base dei messaggi pubblicitari, a individuarne i principali artifici linguistici e ad analizzare la scelta grafica delle varie campagne. Dividendoci in gruppi, abbiamo, poi, cercato di metterci alla prova realizzando autonomamente delle pubblicità in entrambe le lingue.
Quelle che vedete qui di seguito sono le bozze delle pubblicità in lingua inglese realizzate con la professoressa Pudva. Ciascun gruppo ha scelto il nome del proprio brand, ha ideato un prodotto da promuovere e inventato un nome adeguato, ha creato uno slogan per promuoverlo e, infine, ha realizzato delle bozze per un’ideale pubblicità a stampa.
Eccovi i risultati!
Chameleon di Power Cosmetics, una rivoluzionaria crema che cambia colore adattandosi all’incarnato e all’intensità della luce per garantire un’uniformità cromatica impeccabile (di Rosangely Gabilan Escoto, Gaia Alonzo, Sara Caglieri, Asia D’Amato, Chiara Bellicoso).
Lip Trio “3 in 1” di Plaza Beauty, una speciale matita con tre diverse tonalità e tre dimensioni in un unico prodotto, per definire il contorno, sfumare e colorare l’interno labbra (di Lucia Guzman, Elena Gallinella, Alessia Vaccarella, Kirsia Mendez e Giada Catania).
Intensiliner di Five Forever, una matita eyeliner waterproof di nuova generazione resistente all’acqua, alle lacrime e al sudore, garantendo uno sguardo intenso tanto sulla terra quanto sott’acqua (di Alessia Cucinelli, Alice Carrese, Giulia Pastorini, Sharon Zedda, Chiara Pucciarelli e Virginia Salano).